Castello dell’ Imperatore a Prato – Toscana
Castello dell’ Imperatore a Prato : l’unico esempio di architettura sveva dell’ area centro settentrionale italiana.
Il Castello dell’ Imperatore sorge nel centro storico della città di Prato ed è conosciuto anche come Fortezza di S.Barbara o Castello Svevo. La costruzione fu iniziata nel 1248 per volere dell’Imperatore Federico II di Svevia.
Nell’ambito di un progetto finalizzato a porre sotto controllo militare le principali vie di comunicazioni che dal sud del paese portavano in Germania ed in particolare la strada che dal passo di Montepiano portava al cuore della Toscana attraversando la Valle di Bisenzio, la progettazione fu affidata all’architetto Riccardo da Lentini.
L’edificio ha pianta quadrata, con quattro torri agli angoli e altre quattro di cui, due disposte a sperone e due ereditate dal precedente fortilizio presente nell’area, al centro di ogni lato della cortina muraria.
Le mura del Castello dell’ Imperatore terminano con i caratteristici merli Ghibellini a coda di rondine.
Le torri preesistenti inglobate nella fortezza hanno pregiudicato il risultato geometrico della pianta che non è perfetta come negli altri castelli Svevi dell’ Italia meridionale dove nella pianta ricorre il simbolismo dell’ottagono. In questo caso le torri sono 8 ma la forma non è ottagonale.
L’ingresso principale è un portale con arco a sestoacuto, impreziosito con elementi decorativi dicromi ottenuti alternando alberese e verde di Prato. I due leoni scolpiti ai lati della porta sono il simbolo della casa imperiale. Il portale immette ad un vasto spiazzo interno con due pozzi. Qui si tengono vari eventi culturali.
Il progetto originario prevedeva al centro il cortile e lungo il perimetro una serie di sale coperte a crociera, di cui sono ancora visibili i peducci a foglia che dovevano reggere le volte. Tramontato il progetto imperiale, al posto di questa struttura furono realizzate costruzioni in legno per ospitare la guarnigione militare.
Dalle torri angolari di nord est e sud ovest, tramite delle scale a chiocciola con gradini in alberese, si accede ai camminamenti dai quali si gode una bellissima vista della parte antica della città.
Gli interni sono vuoti con pochi elementi e rispettano la soluzione classica dell’architettura geometrica Federiciana. Quattro ali simmetriche al cortile e le feritoie invece disposte in modo da consentire sia il tiro ‘di faccia’ che quello ‘fiancheggiante’.
Nelle sale coperte a volta sono state collocate suggestive sculture lignee dello scultore Salvatore Cipolla che evocano l’epoca federiciana.
Nel corso del XIV secolo il governo fiorentino trasformò l’edificio in presidio militare e prigione. Lo collegò alle mura trecentesche attraverso un camminamento coperto detto il Cassero.
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