San Pietro Portovenere – Golfo dei poeti UNESCO
Un’altra meraviglia italiana incastonata nella roccia del Golfo dei Poeti:
la Chiesa di San Pietro a Portovenere.
Il nome Portovenere deriva da un Tempio dedicato alla dea Venere Ericina che sorgeva proprio al posto della Chiesa di San Pietro nelle Cinque Terre.
La Chiesa è incastonata in un costone roccioso col quale sembra fusa: il Promontorio delle Bocche di Portovenere. Da una parte il maestoso Golfo di La Spezia, dall’altra la roccia viva a picco sul mare, sotto la quale si trova la Grotta Arpaia.
“Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.
Vi è un estasi sulla spiaggia solitaria.
Vi è un asilo dove nessun importuno penetra
in riva alle acque del mare profondo,
e vi è un armonia nel frangersi delle onde.
Non amo meno gli uomini, ma più la natura
e in questi miei colloqui con lei io mi libero
da tutto quello che sono e da quello che ero prima,
per confondermi con l’ universo
e sento ciò che non so esprimere
e che pure non so del tutto nascondere.”
-Lord Byron (residenza storica Villa Maris)
La Grotta è detta di Byron dal nome del famoso poeta inglese che da questo luogo meditava e traeva ispirazione per le sue opere. La cavità marina raggiunge una profondità di venti metri. Sopra oltre alla Chiesa c’è l’antica postazione difensiva della città.
La Chiesa di San Pietro si compone di due edifici, uno più recente in stile gotico, l’altro più antico in stile romanico legati da due archi a sesto acuto aperti nella parte vecchia. Il campanile imponente è alleggerito da bifore sovrapposte che con la decorazione interna ed esterna a fasce di pietra bianca e nera rappresenta la finezza e l’eleganza dell’architettura gotica genovese in Liguria.
La parte più antica risale al V sec. è a base rettangolare con l’abside semicircolare, si distingue per la pavimentazione originale realizzata direttamente sui mattoni con più tipologie di materiali. Nell’abside è posizionata la Statua di San Pietro che in realtà è una copia di quella che si trova nella Basilica di San Pietro a Roma.
La Chiesa nuova è a tre navate su arcate ogivali coperte dal tetto in legno composto da travi portanti e cassettoni. L’abside centrale è fancheggiata da due cappelle laterali rivestite in bianco e nero, su quella di sinistra si origina il campanile che sale su volte a crociera e si chiude a piramide.
Sull’abside un po’ arretrata rispetto alle cappelle, c’è un crocifisso ligneo che impressiona chiunque si trovi al suo cospetto.
Sulla navata destra una porticina da accesso ad un balconcino da dove si intravede tutto il Golfo.
Una delle meraviglie è il portale d’accesso che raffigura la consegna delle chiavi a San Pietro in un ambientazione che ricorda la natura, il mare, come una sorta di continuazione del contrasto stesso tra natura e opera dell’uomo tangibili in tutta la struttura.
E’ stato realizzato a bassorilievo con le figure umane più sporgenti e poste in modo che per cogliere le espressioni e le decorazioni ci si deve inginocchiare.
La parte più esterna a forma di mandorla, rappresenta l’infinito o la chiglia di una nave, Cristo è rappresentato di spalle per dare la massima importanza a San Pietro che invece alza le mani per assumere la massima responsabilità nell’atto di ricevere le chiavi. Intorno alla mandorla su strati meno sporgenti che rappresentano le onde del mare sul bagnasciuga, gli apostoli assistono in preghiera. In alto Dio e la colomba.
Eventi e Tradizioni
Una delle manifestazioni più suggestive che si tiene alla Chiesa di San Pietro è la festa della Madonna Bianca che si tiene il 17 agosto. I fianchi del Promontorio vengono illuminati da centinaia di fiaccole romane che danno l’impressione la sera di uscire proprio dal mare come nei versi di Eugenio Montale inspirati proprio da questi luoghi incantevoli.
Le foto senza autore sono tratte da Rete Comuni Italiani
Articolo dedicato a Philippe Goube