Monte Antola: Tra quattro regioni
Monte Antola: lo vedi e non te lo togli più dagli occhi, qui vivono le tradizioni del passato.
Monte Antola (1597 m), il nome deriva probabilmente dal greco “anthos” che significa fiore ed è pienamente giustificato dalle meravigliose fioriture che offre ai visitatori.
Sono presenti numerose specie rare e protette dalla regione Liguria, come gigli, genziane, narcisi, orchidee, ranuncoli, … e varie specie aromatiche ed officinali come l’arnica.
Si possono ammirare anche bellissime farfalle e stupendi panorami percorrendo i numerosi itinerari che dalle Valli Borbera, Scrivia e Trebbia arrivano a questo importante nodo orografico.
Ho scelto questo sentiero per raggiungere la vetta del monte, forse il meno impegnativo ma anche il più suggestivo. Ci siamo arrivati dalla Val Borbera. Uscita dal casello di Arquata Scrivia (GE-MI), abbiamo raggiunto Cabella Ligure e proseguendo si seguono le indicazioni per Carrega Ligure.
La strada completamente asfaltata è stretta e si inerpica lentamente sulle dorsali dell’appennino. Dopo Carrega Ligure si prosegue verso Capanne di Carrega e poi ancora fino alla Casa del Romano. Qui si posteggia e si inizia la camminata per arrivare al Monte Antola.
Come raggiungerlo:
Partenza: Casa del Romano (1390 m)
Arrivo: Monte Antola (1597 m)
Tempo di percorrenza: 2 ore
Segnavia: segnato F.I.E. (colore giallo)
Il percorso è un tratto parziale del sentiero di crinale che si snoda lungo le maggiori vette del Parco (m.te Buio, m.te Carmo e m.te Antola). Il tracciato è ideale per praticare sport non solo escursionismo, ma anche mountain bike, equitazione e passeggiate invernali con racchette o sci.
Di notevole interesse, per rarità e bellezza, sono le fioriture primaverili-estive: narcisi (Narcissus poeticus), gigli (Lilium bulbiferum e martagon), genziane (Gentiana lutea e ligustica), orchidee (Orchis mascula e sambucina, Nigritella nigra,..) e l’arnica (Arnica montana), pianta utilizzata da sempre nella medicina popolare. Il sentiero può essere fatto a piedi, in mountain bike e anche a cavallo.
Spettacolari le immagini che si presentano ad ogni scollinata. Immensi boschi di castagno, moltissimi colori e si intravedono molti paesini che erano stati abbandonati e che ora stanno riprendendo vita (durante il periodo estivo.
Piante di lamponi ovunque, e funghi porcini nascosti tra le foglie. Un paradiso immerso nella natura, poco conosciuto se non dalla popolazione limitrofa che permette una vacanza in pieno relax.
Dopo un paio d’ore a piedi, si arriva su un pianoro dove rimane solo poco per raggiungere la vetta dove si staglia una grande Croce. Dalla cima del Monte Antola si vedono le quattro regioni: a sud la liguria (si vedono bene il ponte sospeso e le navi al largo di Voltri), a ovest il piemonte con vista sulle alpi (il Monviso si staglia alto), a nord la Lombardia e ad est l’Emilia Romagna. Una buona parte d’ Italia alla portata di uno sguardo
Uno spettacolo mozzafiato, che nessuno può spiegare: bisogna vederlo di persona.
Dopo aver goduto di questa vista, si scende dalla vetta per scoprire e ristorarci al Rifugio dell’Antola. Il nuovo rifugio (costruito nel 2007) sul Monte Antola si trova a 1460 metri di quota e a circa 10 minuti di cammino dalla vetta del M.te Antola sul sentiero che conduce a Bavastrelli (segnavia 2 quadrati gialli vuoti). Il turismo si svolge in questa struttura composta da due corpi di dimensione differenti, collegati da un atrio che ha funzione di accogliere gli ospiti al loro arrivo.
La costruzione dispone di una terrazza esterna che è rivolta sul panorama mozzafiato del Lago del Brugneto e non solo: la scelta delle ampie vetrate regala al turista scorci unici sulla faggeta circostante.
Proposte didattiche: qui il documento PDF
Il Monte Antola.
EVENTI & TRADIZIONI
Un autentico viaggio immersi nella cultura del posto che offre la possibilità di vivere alcune tradizioni.
Festa di San Pietro sul Monte Antola : A fine giugno
Osservatorio astronomico Parco Antola, astronomia al planetario. Da luglio a settembre: Per info tel. 333 9355539
Confettura di frutta
Confettura di petali di viola
Funghi sott’olio
Canestrelli di castagna
Ed ora una ricetta tipica di queste valli: Il Castagnaccio
Tradizione dell’ enogastronomia qui con la farina di castagne nei giorni di festa si preparava il castagnaccio, tipico e noto dolce dall’inconfondibile aroma che allietava il mese di novembre e non solo.
Curiosità: A differenza della panella, versione più semplice dello stesso prodotto, che era consumato quasi esclusivamente nelle zone montane, il castagnaccio era diffuso anche in città.
Si trova ancora, a cominciare dai mesi autunnali, dai farinotti accanto alla farinata, alla panissa e alle torte di verdure.
Ingredienti: 300 g di farina di castagne, 50 g di pinoli, 100 g di uvetta, semi di finocchio, olio, sale.
Preparazione: Stemperare la farina in una terrina ed unirvi l’acqua necessaria ad ottenere una pastella. Salare e versare in una teglia ben unta.
Spargere sul composto l’uvetta, ammorbidita in acqua tiepida, i pinoli e i semi di finocchio, irrorare d’olio e cuocere in forno a 190 gradi fino a quando non si formeranno delle crepe sulla superficie.
Servire sia caldo che freddo.
Beh dopo una bella camminata, una fetta di castagnaccio, cosa possiamo pretendere di più?
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