Riolo Terme -Parco Regionale della Vena del Gesso
Riolo Terme, il borgo in cui arte, cultura, gastronomia e benessere si fondono armoniosamente.
Riolo è conosciuta come “Città d’acque”. Questo è dovuto al piccolo fiume chiamato Doccia, già tombato da alcuni decenni. Proprio nei pressi di questo corso d’acqua sorse la Rocca. Le caratteristiche del rio hanno determinato il nome del paese, conosciuto per circa 200 anni come “Riolo Secco”. Solamente durante il 1914 il suo nome venne modificato in “Riolo Bagni” grazie ai benefici effetti delle sue celebri acque minerali.
Durante il 1957 la fama dello stabilimento termale, presente in questo paese, assunse importanza significativa a livello nazionale e di conseguenza il nome del paese si trasformò in Riolo Terme. Si trova nell’entroterra della provincia di Ravenna, nella Valle del Senio tra Imola e Faenza, a circa 50 chilometri da Bologna
I primi abitanti che si insediarono tra le terrazze fertili della Valle del Senio sono databili attorno al periodo neolitico; alcuni pensano addirittura a periodi antecedenti.
Una parte di studiosi afferma che i primi insediamenti potrebbero risalire all’Età del Bronzo e del Ferro.
È possibile visionare i reperti archeologici di epoca preistorica visitando la “raccolta-deposito” di Riolo Terme, oppure recandosi al museo di Imola o all’importante Museo archeologico di Bologna. Nella bella Piazza Mazzanti, detta Piazza Maggiore, si accede alla Rocca.
La Rocca di Riolo è una delle più interessanti del territorio anche per lo stato di conservazione. Risale alla fine del XIV secolo, appartiene alla tipologia della “transizione”, in cui si sommano caratteristiche architettoniche medievali e rinascimentali: il fossato e le caditoie per il tiro piombante, le camere di manovra con le bocche di fuoco per il tiro radente fiancheggiante.
Al suo interno si può vivere una vera immersione nella storia, scoprire il Medioevo tramite la vita di Caterina Sforza e il territorio faentino e i suoi insediamenti attraverso i reperti rinvenuti nella vicina Grotta di Re Tiberio. La grotta è raggiungibile per uno stretto e ripido, sentiero panoramico che sale sul fianco della parete gessosa, collegato alla viabilità interna del cantiere minerario. E’ la grotta più nota e “celebrata” del Parco della Vena del Gesso Romagnola per la presenza di testimonianze archeologiche che attestano la presenza dell’uomo da diversi millenni,
In quest’area lo Scalogno di Romagna I.G.P., ha trovato il suo habitat, il bulbo unisce le caratteristiche della cipolla, dell’aglio e del porro ed è da sempre un protagonista della cucina romagnola di Riolo. Tra i piatti tipici troviamo l’insalatina di pollo “finocchiato” con crema di porro, zafferano e salvia, la zuppetta arricchiata di orzo con Panunto
Tocchi di pasta di farina e uova di anatra con ragù di Germano Reale e profumi della vallata del Senio, Pastello di capretto, umido di legumi e erbe officinali, Tortino di zucca con salsa di rose e Saba
A circa 500 metri dal centro abitato c’è il parco acquatico di Acqualand, 25.000 mq.attrezzati con giochi d’acqua, scivoli che partono dalla collina, piscine con idromassaggio, camping e Kartdromo. Tanti itinerari percorribili a piedi, in bike e a cavallo permettono di scoprire angoli suggestivi, per poi rilassarsi al centro termale.
Eventi e tradizioni
“…si credeva che durante la notte della vigilia, il 31 ottobre, i morti oltrepassassero le porte dell’ altra dimensione e tornassero a camminare con i vivi e che anche altri esseri, benefici o maligni, potessero rendersi visibili sulla terra.”
Da oltre vent’anni la cittadina romagnola di Riolo Terme è stata fra le prime, se non la prima in Italia a proporre un “halloween” diverso, un halloween che ricerca le proprie radici preromane, europee, prima di migrare in America per guadagnarsi l’importanza e le caratteristiche che conserva oggi.
Ogni anno, durante la notte del 31 ottobre, la cittadina in provincia di Ravenna celebra il Samhain, il capodanno celtico, l’antica festa di fine raccolto, le popolazioni antiche celebravano il riposo della terra, Dea Madre per queste genti e l’ingresso dell’anno nella stagione buia, il tempo dell’attesa, di una nuova rinascita auspicata con l’arrivo della primavera.
E proprio questa ricorrenza richiamava i popoli di queste terre a una maggiore introspezione, la celebrazione degli antenati e il ricordo di ciò che essi avevano fatto, le cose buone e le cose cattive, dedicando questa notte magica e fatata al mondo ultraterreno, le porte del presente si aprivano nell’aldilà per far si che le anime degli avi potessero, per un breve tempo, tornare sulla terra a vedere e sistemare quello che la progenie aveva fatto nel corso dell’anno.
A Riolo Terme si celebra tutto questo anche attraverso la rievocazione storica dell’epoca celtica. Ampio spazio viene dato anche alla parte fantastica della manifestazione, con le ormai consuete sfilate del male e del bene, tra fuochi e cascate luminose, con esseri e demoni che procedono in corteo fino al rogo finale, rito collettivo di auspicio per un anno migliore. Quindi non solo “dolcetto o scherzetto” ma un’occasione per riscoprire i riti e le usanze della zona.
Informazioni e contatti
per una prossima serata naturista saremmo interessati